PROMETEO_Teatro Trailer_Massimiliano D'Aloiso, Guglielmo Paradisi
PROMETEO tratto da “Prometeo Incatenato” Performance attoriale di Massimiliano D’Aloiso Regia e adattamento dal testo originale di M. D’Aloiso Musica e Sound Design di Guglielmo Paradisi http://www.fareteatro.com/archivio-spettacoli/prometeo-2/prometeos-photogallery/ Prima rappresentazione: 07/12/2013, Scuderie Ducali, Atri (TE) Video realizzato a marzo 2018. Spettacolo fisico, emotivo e sensoriale teso al coinvolgimento e libero dai confini con il pubblico, lo studio su “Prometeo” mette in scena il peso della solitudine generata non per rivendicare il potere ma per il diritto di critica, portandoci fuori dal mito e segnando un passaggio verso il pensiero libero. Prometeo si getta letteralmente in pasto agli spettatori in un’azione dove non c’è scenografia, non ci sono oggetti ma soltanto il suo corpo, la sua voce e il suono mai didascalico, usati per lasciare un segno nell’interiorità di chi guarda. Si sacrifica per il genere umano assurgendo al ruolo di eroe iconoclasta, scomparendo dietro la sua stessa immagine. È il compromesso di cui l’umanità necessita, bloccato in una condizione spazio-temporale ciclica. Senza di lui tutto può crollare e con lui tutto è già in rovina. Prometeo porta in scena il suo dramma personale: ruba il fuoco per promuovere la libertà fra gli uomini ma il fuoco stesso lo incatena e sprona l’uomo alla ricerca del potere. Il conflitto tra Prometeo e Zeus (che mai appare, come non appaiono gli altri personaggi della tragedia se non nella vocalità e nella fisicità dell’attore) è solo un pretesto. Anche se libero, Prometeo resta sempre lì, mettendo in evidenza l’ormai eterno soliloquio di chi opera per un fine che scompare dietro l’ingranaggio della macchina. È un teatro basato sulla poesia, sul potere immaginifico della parola, dove l’attore è solo, drammaturgicamente e drammaticamente solo a rappresentare se stesso per lasciare il segno nella coscienza dello spettatore.
PROMETEO tratto da “Prometeo Incatenato” Performance attoriale di Massimiliano D’Aloiso Regia e adattamento dal testo originale di M. D’Aloiso Musica e Sound Design di Guglielmo Paradisi http://www.fareteatro.com/archivio-spettacoli/prometeo-2/prometeos-photogallery/ Prima rappresentazione: 07/12/2013, Scuderie Ducali, Atri (TE) Video realizzato a marzo 2018. Spettacolo fisico, emotivo e sensoriale teso al coinvolgimento e libero dai confini con il pubblico, lo studio su “Prometeo” mette in scena il peso della solitudine generata non per rivendicare il potere ma per il diritto di critica, portandoci fuori dal mito e segnando un passaggio verso il pensiero libero. Prometeo si getta letteralmente in pasto agli spettatori in un’azione dove non c’è scenografia, non ci sono oggetti ma soltanto il suo corpo, la sua voce e il suono mai didascalico, usati per lasciare un segno nell’interiorità di chi guarda. Si sacrifica per il genere umano assurgendo al ruolo di eroe iconoclasta, scomparendo dietro la sua stessa immagine. È il compromesso di cui l’umanità necessita, bloccato in una condizione spazio-temporale ciclica. Senza di lui tutto può crollare e con lui tutto è già in rovina. Prometeo porta in scena il suo dramma personale: ruba il fuoco per promuovere la libertà fra gli uomini ma il fuoco stesso lo incatena e sprona l’uomo alla ricerca del potere. Il conflitto tra Prometeo e Zeus (che mai appare, come non appaiono gli altri personaggi della tragedia se non nella vocalità e nella fisicità dell’attore) è solo un pretesto. Anche se libero, Prometeo resta sempre lì, mettendo in evidenza l’ormai eterno soliloquio di chi opera per un fine che scompare dietro l’ingranaggio della macchina. È un teatro basato sulla poesia, sul potere immaginifico della parola, dove l’attore è solo, drammaturgicamente e drammaticamente solo a rappresentare se stesso per lasciare il segno nella coscienza dello spettatore.