Bruno Di Pietro legge Giovanni Giudici. "Immaginando Gramsci" da "Il male dei creditori"
Doveva essere così: ma cosa È tutto questo scrivere domandandosi I compagni lì circostanti i guardiani Dell'omino indubbiamente nevrotico E parecchio sulle sue nelle apparenze A incurvarsi molto più che già non fosse Sopra i quaderni tranne l'ora dell'aria Che figurarsi a Turi com'era pura E gli esercizi del corpo in prigione Unica quotidiana religione. È semplicemente per dirti Come la storia dei libri indossa il più delle volte Abiti dai gomiti lisi e colui Al quale condiscendenti irridiamo Coltiva nell'augusta solitudine la mente . . . Chi mai e io che ti parlo tanto meno Nell'anno millenovecentotrentasette poteva Ben al di qua della tua èra suppore Quel pessimismo d'intelligenza nell'imperiale clangore La volontà protesa quando muore. Da “Il male dei creditori” (Milano,1977) Link musica: https://www.youtube.com/watch?v=E4nzJvQhMqs
Doveva essere così: ma cosa È tutto questo scrivere domandandosi I compagni lì circostanti i guardiani Dell'omino indubbiamente nevrotico E parecchio sulle sue nelle apparenze A incurvarsi molto più che già non fosse Sopra i quaderni tranne l'ora dell'aria Che figurarsi a Turi com'era pura E gli esercizi del corpo in prigione Unica quotidiana religione. È semplicemente per dirti Come la storia dei libri indossa il più delle volte Abiti dai gomiti lisi e colui Al quale condiscendenti irridiamo Coltiva nell'augusta solitudine la mente . . . Chi mai e io che ti parlo tanto meno Nell'anno millenovecentotrentasette poteva Ben al di qua della tua èra suppore Quel pessimismo d'intelligenza nell'imperiale clangore La volontà protesa quando muore. Da “Il male dei creditori” (Milano,1977) Link musica: https://www.youtube.com/watch?v=E4nzJvQhMqs